LE CAROTE

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LE CAROTE

Nel linguaggio comune, associamo spesso i colori a frutta, verdura e ortaggi e capita di sentire espressioni come rosso come un peperoneverde pisello; non penseremmo mai a un’espressione come viola come una carota, visto che i più conoscono le carote con il loro colore arancione.

Ebbene, che ci crediate o no, nel XIV secolo in Europa si importavano carote di colore viola e giallo e, a braccetto con questo, capitava di imbattersi in famosi dipinti olandesi e spagnoli del XVI secolo che ritraevano scene ambientate nei mercati, e sapete cosa c’era sui banchi? Tantissime carote viola.

Ma allora, come siamo arrivati alle carote arancioni? Nel 1720 gli olandesi decisero di cambiargli il colore in onore della dinastia regnante in quel periodo, gli Orange, e tali modifiche non avvennero in laboratorio come oggi, ma negli stessi campi.

Il genetista Philipp Simon invece, attraverso sistemi di incrocio tradizionali e senza l’utilizzo di biotecnologie, volle riproporre le colorazioni originali delle carote, scoprendo anche che i diversi pigmenti svolgono svariate funzioni protettive per il nostro organismo: la carota arancione con la sua vitamina A fa bene alla salute; la carota violacea è ricca di polifenoli, flavonoidi e in particolare antocianine, sostanze antiossidanti presenti anche nel vino che fanno bene alla circolazione e combattono i radicali liberi; la carota gialla è ricca di luteina, una vitamina che protegge la macula degli occhi; infine le carote bianche e rosse sembrerebbero meno interessanti dal punto di vista nutrizionale.

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