GRANI ANTICHI E GRANI MODERNI

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GRANI ANTICHI E GRANI MODERNI

Gentil Rosso, Saragolla, Tumminia, il Grano Monococco, la Verna, il Rieti, il Farro Dicoccum e il Farro Spelta sono solo alcune delle tante varietà di grani antichi che l’uomo coltiva dalla notte dei tempi. I grani antichi sono varietà del passato rimaste autentiche e originali, che non hanno subito modificazioni genetiche per aumentarne la produttività. Sono pregiati, meno raffinati e più digeribili, hanno meno percentuali di glutine, limitando quindi lo sviluppo di intolleranze. Un patrimonio unico di odori e sapori, ricco di minerali, magnesio, ferro, zinco e rame.

Numerose varietà di grani antichi sono nate spontaneamente in diverse zone dell’Italia, in base al terreno, all’altitudine e al tipo di clima. Tra quelli coltivati nel meridione troviamo il rinomato Senatore Cappelli, grano duro aromatico utilizzato nella produzione di pasta, e il grano Khorasan, noto anche come Kamut. Timilìa, Maiorca, Russello, Strazzavisazz sono le varietà di grano altamente digeribili, a basso contenuto di glutine e coltivate rigorosamente con i metodi dell’agricoltura biologica.

Ad oggi, alcuni produttori del sud Italia sono impegnati nel recupero di varietà antiche di frumento. Accade nelle terre del Cilento, dove si coltiva il Saragolla, grano duro originario del mediterraneo, il Solina, grano tenero originario dell’Appenino, il Gentil rosso, grano tenero originario dell’Apennino centro-settentrionale e il Risciola, grano tenero del sud Italia.

I grani antichi si prestano bene a tutti i tipi di preparazioni culinarie. Sceglierli vuol dire riscoprire sapori e tradizioni del passato, salvaguardando la salute e la biodiversità del territorio. È in questa direzione che i produttori locali, più di altri, valorizzano un’autentica agricoltura biologica.

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